COS’È?
La valutazione preclinica di un dispositivo medico è un’analisi e raccolta di evidenze documentali atte a dimostrarne, mediante evidenze scientifiche sufficienti, la sicurezza ed efficacia preclinica.
Le evidenze scientifiche su cui deve basarsi la valutazione preclinica di un dispositivo medico possono essere raccolte mediante l‘esame sistematico della letteratura preclinica scientifica esistente o generate mediante l’esecuzione di test preclinici (in silico, in vitro, ex vivo e in vivo) condotti sullo specifico device.
A COSA SERVE?
La valutazione preclinica è volta a verificare e provare la sicurezza di un dispositivo medico, in termini di biocompatibilità e di rischio tossicologico, e la relativa prestazione ed efficacia preclinica, compresa la definizione del meccanismo d’azione attraverso il quale il dispositivo raggiunge la sua destinazione d’uso.
Inoltre, la valutazione preclinica consente al fabbricante di dimostrare che il proprio dispositivo medico è conforme e soddisfa i requisiti generali di sicurezza e prestazione relativi alla progettazione e alla fabbricazione (Allegato I, Capo II del Regolamento 2017/745).
DA DOVE PARTIRE?
Stabilito cos’è e a cosa serve la valutazione preclinica di un device, proviamo a comprendere da dove il fabbricante deve partire per procedere.
Distinguiamo l’analisi, differenziando il caso in cui si tratti di valutazione della sicurezza o dell’efficacia preclinica.
Valutazione della sicurezza preclinica
La valutazione della sicurezza preclinica o valutazione biologica, a prescindere dalla tipologia e dalla classe di rischio del dispositivo medico, deve partire dalla sua categorizzazione. Dunque, dalla natura e dalla durata del contatto del device con il corpo dell’utilizzatore/paziente. Chiaramente, tali caratteristiche sono stabilite in funzione del suo intended use.
Sulla base di tale categorizzazione, il fabbricante può definire gli endpoint di sicurezza biologica da valutare sul proprio device. La correlazione tra categorizzazione del device ed endpoint di valutazione biologica si ritrova nella norma tecnica ISO 10993-1.
Definiti gli endpoint di sicurezza biologica da dover valutare il fabbricante può servirsi dei dati della letteratura scientifica, ove disponibili, o dei dati ottenuti dall’esecuzione di test di laboratorio per confermare la sicurezza biologica del proprio dispositivo medico.
Il fabbricante, infine, ha l’obbligo di verificare la sicurezza biologica del device per l’intero ciclo di vita dello stesso e quindi dalle fasi di progettazione e sviluppo, a quelle di fabbricazione, stoccaggio, trasporto e utilizzo.
Per approfondimenti sull’argomento: La valutazione preclinica di un dispositivo medico. Focus sui dispositivi a base di sostanze
Valutazione dell’efficacia preclinica
Affinché un prodotto venga qualificato come dispositivo medico, è necessario che rispetti quanto previsto dalla definizione riportata nell’articolo 2 del Regolamento 2017/745 e dunque che il dispositivo medico non svolga la sua azione principale mediante mezzi farmacologici, immunologici o metabolici (FIM), all'interno o sul corpo umano, ma che possa essere assistito nella sua funzione da tali mezzi.
Questo vuol dire che il meccanismo d’azione principale di un dispositivo medico deve basarsi su mezzi fisici, meccanici o chimici, ad esempio azione di barriera fisica con creazione di un film protettivo, lubrificazione, trasferimento di calore, ultrasuoni, etc.
Per procedere con la valutazione dell’efficacia preclinica di un dispositivo medico e relativa dimostrazione del meccanismo d’azione, è utile partire dall’intended use del dispositivo, dalla posologia (ove applicabile), dal sito anatomico in cui se ne prevede l’utilizzo e dalla condizione clinica da trattare. A questo punto, bisogna prendere in considerazione e analizzare le caratteristiche del prodotto che vengono considerate le responsabili della relativa efficacia preclinica, prestazione e del meccanismo d’azione.
Per esempio, nel caso di dispositivi medici a base di sostanze, il punto di partenza per la valutazione dell’efficacia preclinica è rappresentato dalla caratterizzazione qualitativa e quantitativa della formulazione, con attribuzione di una specifica funzione a ognuno dei singoli ingredienti presenti in formula. Infatti, è dal tipo e dalla quantità dei singoli ingredienti che dipende il meccanismo d’azione e l’efficacia preclinica del dispositivo.
Ognuna delle funzioni attribuite agli ingredienti deve essere dimostrata mediante dati ottenuti dallo screening della letteratura scientifica, ove disponibili, o test in vitro.
Infine, deve essere dimostrata la prestazione e il meccanismo d’azione del dispositivo medico nella sua interezza, considerando, dunque, anche possibili sinergie di azione tra due o più ingredienti. Se lo screening della letteratura scientifica non è sufficiente, bisogna ricorre alla progettazione di test in vitro.
I test che si possono effettuare sono sia di dimostrazione del meccanismo d’azione e dell’efficacia, per esempio un test di valutazione dell’effetto barriera, sia di esclusione di potenziali attività di tipo FIM, ad esempio un test per verificare l’assenza di proprietà antinfiammatorie. Per approfondimenti sull’argomento: La caratterizzazione preclinica della formulazione di un dispositivo medico a base di sostanze: un case report
Nel caso della valutazione dell’efficacia preclinica, non si ha a disposizione una norma tecnica di riferimento. Tuttavia, esistono diverse categorie di test in vitro e modelli cellulari che possono essere utilizzati per la progettazione ed esecuzione di test ad hoc, capaci di riprodurre le condizioni di utilizzo del dispositivo e l’area anatomica da trattare e che forniscono, pertanto, risultati solidi e rappresentativi.
PRINEOS - Società di Consulenza Strategica per i Dispositivi Medici e i Farmaci - basa la soddisfazione dei propri clienti sull'alta qualità dei servizi offerti. La conduzione di una corretta ed approfondita valutazione preclinica è di fondamentale importanza, per questo PRINEOS aiuta e supporta i Fabbricanti nella redazione documentale e nella definizione della migliore strategia per dimostrare la sicurezza e l’efficacia preclinica dei dispositivi medici.